Etching: quando i graffiti writing sono creati con l’acido

Lo so già che passerò un po’ per toy ammettendo questa cosa, ma preferisco essere onesto: fino a due anni fa non avevo mai sentito nominare la tecnica dell’etching per creare tag. Per anni ho visto le vetrate degli edifici e delle fermate degli autobus piene di tag che sembravano ideate opacizzando il vetro, ma non mi sono mai soffermato a cercare di capire come fossero realizzate: poi ad un certo punto mi nominano i marker artigianali ad acido ed è subito scattata in me la scintilla!

Cosa è la street art? Street Art Graffiti Disagismi Urbani

Cosa è la street art? una domanda a cui non è sicuramente facile rispondere. Proviamo a capire oggi cosa si intende con questo termine e da dove ha origine il tutto

Cosa significa fare etching tag?

L’etching è una tecnica che consiste nell’ideare tag o throwup in maniera rapida utilizzando delle reazioni chimiche generate da acidi molto potenti su superfici trasparenti, solitamente vetrate di edifici abbandonati, fermate degli autobus, bacheche o cartelloni pubblicitari (Non sempre si tratta di vetro vero e proprio, a volte sono plexiglass o similplastica spessa).

Solitamente l’acido che si utilizza è l’acido fluoridrico, una sostanza la cui capacità è quella di sciogliere (e “rovinare”) la superficie su cui si disegna lasciando quindi un segno indelebile: non c’è un modo per tornare indietro in questo caso, una volta che il vetro è stato sfregiato, l’unica soluzione è cambiarlo.

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Non è una pratica molto diffusa principalmente per due motivi: il primo è l’alto rischio, infatti si parla comunque di acidi che a contatto con la pelle posso ustionare e creare cicatrici permanenti (senza citare i fumi che possono essere inalati); il secondo è che spesso il gioco non vale la candela infatti l’etching è una tecnica che richiede velocità, grande dimestichezza con il marker e nella realizzazione della propria tag in quanto l’effetto non è immediato e quindi non si “vede” con occhio quello che si sta facendo poiché si disegna con un acido trasparente su una superficie trasparente.

Se aggiungiamo il fatto che l’etching, a differenza del classico tagging con marker a vernice, crea dei danni permanenti, il costo di riparazione sarà maggiore e di conseguenza capiamo che anche la pena nel caso in cui si venga beccati sarà superiore rispetto ad altre tipologie di graffiti writing.

Come è nata la tecnica dell’etching?

Come successo per tante altre tecniche di street art e writing, l’etching non è una forma d’arte inventata dai writer, ma prende spunto dal passato.

L’acquaforte è il nome utilizzato anticamente per indicare l’acido nitrico (mordente) ed è oggi il termine che indica una tecnica incisoria. Nei libri di storia dell’arte si racconta che la prima acquaforte datata è stata realizzata da Urs Graf, orafo svizzero, nel 1513: già dalla fine del 1400, però, si utilizzava questa tecnica per incidere e personalizzare le armi che poi sarebbero state utilizzate in battaglia.

Questa tecnica si è evoluta negli anni, è cambiata, migliorata, ma non è mai scomparsa: diversi artisti, in ogni epoca artistica, ne hanno fatto uso come Rembrandt (che realizzò più di trecento incisioni), il Canaletto, Goya, Manet, Chagall, Picasso.

Possiamo quindi dire che l’etching graffiti oggi è l’evoluzione contemporanea di una tecnica che ha sempre affascinato gli artisti, in ogni epoca storica, e che continua a sopravvivere all’interno di un mondo più underground che magari non ne conosce la storia, ma ne fa un utilizzo innovativo.

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