Street art a Padova

Padova è certamente una di quelle città che un appassionato di street art dovrebbe visitare almeno una volta nella vita. La prima cosa da sapere è che non è sufficiente un giorno per cercare la street art a Padova, ma ne serviranno almeno due ed onestamente, senza un giusto mezzo di trasporto, potrebbero non essere sufficienti.

L’unico difetto è la distribuzione delle opere, spesso distanti kilometri l’una dall’altra: in bicicletta, sotto 35° è stata dura e quindi impossibile coprire tutto il territorio (per di più senza una mappa, ma andando un po’ alla ricerca), ma questo non dovrebbe mai essere un problema; vi consiglio quindi di pensare anticipatamente a che tipo di arte, zona o artista si vuole cercare per potergli poi dedicare il giusto tempo.

Cosa è la street art? | Episodio 01 Disagismi Urbani | Street Art & Graffiti

Cosa è la street art? una domanda a cui non è sicuramente facile rispondere. Proviamo a capire oggi cosa si intende con questo termine e da dove ha origine il tutto

Padova Street Art e Graffiti Writing

La street art a Padova ha una lunga storia, ma negli ultimi anni, complice anche la diffusione e la maggior accettazione dell’arte urbana, sta vivendo un periodo molto positivo.

La street art a Padova vive oggi su due binari: quello della riqualificazione e rigenerazione urbana e quello dell’interesse turistico. Due utilizzi differenti di arte urbana che, però, mirano sia a migliorare esteticamente l’aspetto cittadino immettendo colore in zone grigie (in tutti i sensi), sia ad attirare l’attenzione su edifici che poco hanno da offrire a livello turistico trasformandoli in vere e proprie opere d’arte.

Alcuni street artist padovani, o che comunque lavorano per le vie della città, non hanno un passato da writer e questa cosa è visibile nelle rappresentazioni e nelle opere degli stessi: i loro muri sono caratterizzati da allegorie, animali e figure umane, figure che arrivano dirette all’osservatore che percepisce perfettamente il messaggio.

Sottolineo, non è un demerito questa cosa o un problema, ma è importante capire la differenza tra i muri presenti in città per poterli apprezzare di più.

Questi tipologia di street art si contrappone perfettamente agli altri muri che è possibile vedere camminando per Padova, caratterizzati da opere astratte, legate alla cultura del lettering, tipico di chi ha iniziato il proprio percorso artistico come writer.

Super Walls - Street Art Padova

Biennale street art Padova – Super Walls

Super Walls è il festival biennale di street art ideato nel 2019 a Padova con l’obiettivo di colorare i muri della città e del comune di Abano Terme utilizzando l’arte urbana.

L’obiettivo principale di Super Walls è quello di riqualificare parte del territorio urbano di Padova, partendo dal centro, ma toccando anche le periferie ed i comuni limitrofi.

Si tratta di uno degli eventi più importanti sul territorio nazionale per quanto riguarda l’arte pubblica: il concept è lontanissimo dal concetto di jam-festival a cui siamo abituati ad assistere in Italia. Si potrebbe quasi descrivere come un “festival diffuso”: i muri sono messi a disposizione da enti pubblici o da privati e sono distribuiti sul territorio padovano, senza concentrarsi principalmente in una zona come solitamente succede nei festival di street art italiani.

Nel 2021 si è svolta la seconda edizione del festival di street art Super Walls e sono stati effettuati circa 35 nuovi interventi di riqualificazione che hanno toccato come sempre Padova, ma anche altri comuni come Albignasego, Limena, Mestrino, Tombelle di Saonara, Sarmeola di Rubano e Veggiano.

Da apprezzare assolutamente il coinvolgimento, da parte dell’organizzazione di Super Walls, di 40 artisti provenienti da tutta Italia ed Europa, di cui circa il 30% donne.

EAD Crew Padova

La crew storica di Padova è la EAD, cioè Escuela Antigua Disciples, nata nei primi anni 90 e che da sempre ha come obiettivo la diffusione dell’arte urbana su grandi muri. Si tratta di una delle prime crew italiane e ne fanno parte molti nomi potenti come JOYS, ORION, AXE, MADE, YAMA, ZAGOR, BOOGIE e PEETA (e qualcuno che mi sarò dimenticato, perdonatemi).

La EAD è stata tra le prime crew a capire l’importanza della condivisione e della diffusione, allargando l’ingresso al gruppo anche a persone non nate e cresciute a Padova, ma nei dintori come Venezia, Vicenza fino a Torino. Può sembrare banale oggi, ma ai tempi si trattava di una novità assoluta: mentre molte crew erano fortemente legate all’idea di quartiere e di territorio, la EAD ha spaccato questo limite eliminando la barriere.

Ahead Padova

AHEAD è un progetto artistico nato nel 2014 a cui hanno partecipato i membri della crew EAD di Padova il cui obiettivo era quello di modificare l’estetica di alcuni edifici di edilizia popolare presenti nelle zone periferiche della città, rigenerandoli e “trasformandone il volto”.

Come spesso accade, gli edifici popolari, sono caratterizzati a grandi muri grigi (spesso anche cechi): il progetto AHEAD è intervenuto proprio su questi muri creando opere di muralismo urbano spettacolari.

I primi muri sono visibili in zona Ippodromo, in via Fratelli Carraro 33 e sono stati ideati e dipinti da Joys e Made.

I successivi si trovano in Via Stella 8 (Zagor) e Via Pizzamano (Axe), ma attenzione perché quest’ultimo è davvero molto fuori centro città.

A distanza di anni, questi muri sono ancora tra i più interessanti di Padova sia per la loro storia, ma anche perché precursori di quello che sarebbe successo negli anni a venire.

Axe – Padova – Foto by corriere.it

Mappa Street Art Padova

Padova ha subito una “riorganizzazione urbana” qualche anno fa dando vita a nuovi quartieri composti dall’unione di rioni, zone e vecchi quartieri. Quindi creare una mappa della street art di Padova non è facilissimo.

Fortunatamente Street Art Cities mette a disposizione un’applicazione ed una mappa decisamente completa grazie ai tantissimi ragazzi che hanno aggiunto i vari lavori al suo interno.

Ci sono dei luoghi, muri ed artisti che secondo me meritano di essere citati.

Arcella ed i suoi muri

Arcella di Padova è probabilmente il quartiere più conosciuto quando si parla di riqualificazione urbana in questo territorio. Un quartiere multietnico, un tempo popolare, ma oggi sempre più diretto verso una rigenerazione che, si spera, non porti a rivalutare al rialzo le case portando alla pura gentrificazione.

Arcella-Town

Il primo luogo da visitare è il Parco Piacentino: l’ingresso è caratterizzato da opere di Axe, TonyGallo e Made514, all’interno si trova invece una piccola hall of fame della EAD; una zona verde, semplice e tranquilla, dove poter osservare per bene le tecniche di questi writer.

Il parco si trova in Via Domenico Piacentino e sulla stessa via è possibile vedere Joys, all’interno del campo da calcio di quartiere, ed un muro di Made514 ed Orion, proprio alla fine della via stessa.

Via Buonarroti, una vita che percorre l’intero quartiere, e dintorni pullulano di street art: troviamo un grande muro di Peeta, delle cabine elettriche di Alessio-B e Shife V.H.RO ed anche un interessante muro di David Karsenty. Alla fine della via è anche presente un muro spettacolare di C0110 (artista padovano), omaggio alle donne.

In via Tiziano Minio si può ammirare un gigantesco muro che ricorda una cascata creato da Made514 e dipinto con vernice cattura smog; la via è comunque una gigantesca hall of fame, quindi c’è da tenere gli occhi aperti.

Arcella-Padova-Made514-hall-of-fame

Via Tunisi e Via Ticino sono due altre vie da non perdere: qui, in una zona meno residenziale e più industriale si trovano alcun muri di grande dimensione in continuo cambiamento. Inoltre è in questa zona che si trova il CSO Pedro, centro sociale al cui interno sarà possibile visionare decine di muri. Piccola chicca: non perderti il muro di Claudia La Bianca ed Orion nel parcheggio nascosto di fronte al Pedro.

Arcella-Parcheggio

In Via Annibale da Bassano si possono vedere altri due muri: uno di Joys ed uno di AlessioB, quest’ultimo dedicato a Senna.

E per non farsi manca anche le installazioni 3D, all’ingresso del quartiere, provenendo dalla stazione, è possibile ammirare la statua di TonyGallo.

Arcella-Ingresso-Città-Statua-TonyGallo

Tra gli ultimi interventi troviamo il muro dedicato a Kobe Bryant all’incrocio tra Via Gennari e la rotonda di corso Tre Venezie da parte di C0110: qui, una zona abbandonata, è stata totalmente riqualificata regalando ai giovani del quartiere uno spettacolare campo da basket.

In via Tiziano Aspetti (praticamente una delle principali vie del quartiere) è apparso nel 2022 un nuovo muro: opera di Zed1, tributo ad un vecchio abitante del palazzo su cui sorge.

Arcella comunque è una sorpresa continua: consiglio di dedicarci una mezza giornata intera alla scoperta dei muri, sia piccoli che grandi.

Nerone presso l’università di Padova

Nerone è un artista francese creatore, insieme ad Epis, del collettivo Le Cocktail e che si occupa da circa 15 anni di arte urbana. Ero rimasto affascinato dai suoi muri a Bordeaux e questo è stato uno dei motivi che mi ha spinto a visitare Padova: il suo muro presso l’università è gigantesco.

I suoi muri prendono ispirazione dalla natura e dai colori della notte: c’è sempre un messaggio positivo nelle sue opere.

Anche a Padova le aspettative sono state rispettate: enormi fiori colorati mescolati a neon fatiscenti hanno colorato la grigia faccia dell’Università in via Venezia.

Nerone-Padova

Mrfijodor

Il muro di Mrfijodor, artista che oggi ha sede a Torino, è sicuramente uno tra i più interessanti della seconda edizione di Super Walls.

Situato sul muro della palestra della Scuola Andre Briosco, in una traversa di Via Filippo Lippi, l’opera dell’artista cerca di far ragionare l’osservatore sull’attuale società consumistica in cui viviamo che ci spinge a consumare sempre di più portandoci, inconsciamente a consumare la natura che ci circonda e noi stessi.

Nel suo muro Mrfijodor rappresenta una sigaretta leggermente piegata la cui punta sembra bruciare senza mai fermarsi, come un circolo infinito.

MrFijodor-Padova-1

Fumo e cenere sono, anche per il colore grigio, perfettamente rappresentate da canne fumarie, ciminiere, elettronica di consumo e prodotti durabili nel tempo, ma difficilmente smaltibili.

La parte bianca, la carta della sigaretta, è invece composta da figure animali e non che richiamano il contatto diretto con la natura: è chiaro il messaggio di come il consumismo stia bruciando la natura così come in una sigaretta si brucia la carta, senza accorgersene e senza pensarci troppo.

Infine il mozzicone (o cicca) di colore arancio è composto da figure naturali che personalmente mi ricordano i nostri antenati, quasi a volerci ricordare come tutto era un tempo.

JDL

Judith de Leeuw è una street artist olandese nata e cresciuta ad Amsterdam. Lei è un’artista conosciuta a livello internazionale ed essere riusciti a coinvolgerla a Padova penso sia stata veramente una grande cosa.

Il suo muro si trova presso l’Ospedale S. Antonio e rappresenta un’immagine molto romantica, ma anche malinconica: l’abbraccio tra due giovani innamorati che inizialmente rapisce lo sguardo per i suoi dettagli ed il gesto d’amore che rappresenta, ma che in poco tempo cambia, dando spazio alla tristezza nascosta nel viso della figura maschile, chino sulla spalla della propria amata.

JDL Padova

L’abbraccio è il simbolo della speranza e del supporto, del non volere in nessun modo allontanarsi dall’amore.

I soggetti dell’opera sono infatti affetti privati di JDL colti in uno specifico istante della loro vita: il momento in cui il fratello adottivo dell’artista ha saputo dalla fidanza del malore che la affliggeva. Senza pensarci due volte, il ragazzo ha abbracciato quella che sarebbe diventata la sua futura moglie per ricordarle che lui ci sarebbe sempre stato.

Alessio-B

Alessio-B è un artista nato e cresciuta a Padova. Le sue opere esprimono spesso grandi emozioni e creano una forte empatia con l’osservatore, sia che si tratti del sogno di un bambino, di un semplice gesto d’amore oppure di una figura storica che ha lasciato il segno nel cuore delle persone.

Per Padova sono decine le opere che l’artista, specializzato nell’utilizzo di stencil su più livelli e bomboletta spray, ha lasciato, quindi vi basterà camminare ed aprire bene gli occhi per notarle: il suo stile è inconfondibile.

Kenny Random

Con questo pseudonimo un artista locale lascia la sua firma sui muri della città da diversi anni. Quando si pensa alla street art di Padova, si pensa sempre a Kenny Random.

Le sue opere raffigurano delle ombre magiche che sembrano richiamare un mondo fatato. Il personaggio principale, con cappello e mantello, lascia messaggi di pace, tranquillità ed amore.

Lo stesso artista, che ha iniziato come writer per le vie della città, lavora anche con il nome di C0110.

Anche nel suo caso, vi basterà camminare per la città per incrociare un muro.

Tony Gallo

Anche Tony Gallo è uno di quegli artisti simboli della città di Padova: se si pensa alla street art in questa zona, non si può non pensare a Tony Gallo.

Le opere dell’artista sono presenti per tutta Padova, in grandi e piccole dimensioni, e sono caratterizzate dalla presenza dei suoi personaggi: questi guardano dritto negli occhi l’osservatore, muti, come davanti ad uno specchio, creando una forte empatia. Questo genera nel fruitore una condizione per cui si sente fortemente rappresentato dall’opera e dal silenzio che genera, ma allo stesso tempo continua a sognare grazie al mix di colore e forme presenti sul muro.

Ed anche Tony Gallo è molto famoso a Padova: camminando per la città sarà facilissimo incrociare una sua opera.

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