Street Art Catania: da San Berillo a Librino

La street art a Catania ha una storia che si potrebbe definire “vecchia”: i primi interventi di ampio spessore risalgono al 2010. Anche se non sono passati nemmeno 20 anni, si tratta di un periodo veramente ampio quando parliamo di street art. Scopriamo quindi assieme tutte le curiosità sulla street art a Catania in ogni singolo quartiere e soprattutto perchè Catania è una meta fondamentale se sei un appassionato/a di street art.

Cosa è la street art? | Episodio 01 Disagismi Urbani | Street Art & Graffiti

Cosa è la street art? una domanda a cui non è sicuramente facile rispondere. Proviamo a capire oggi cosa si intende con questo termine e da dove ha origine il tutto

Catania Street Art: iniziamo!

Catania è una città con una storia millenaria: qui si fondono stili architettonici differenti e culture diverse. Forse è anche per questo motivo che la street art a Catania è sicuramente tra le più interessanti in tutta la Sicilia.

La scena urbana di Catania è tra le più movimentate e conosciute dell’isola: ci sono stati diversi grandi interventi di rigenerazione urbana organizzati da associazioni, ma anche attività partite dal basso volte a porre attenzione ai problemi dei quartieri.

Si passa dagli interventi sui silos al muro di Blu a Librino, passando per il lavoro tra le vie di San Berillo fino ai nuovi muri del quartiere Nemisa. Scopriamo quindi nel dettaglio questi progetto e come la street art ed i graffiti caratterizzano le vie della città di Catania.

Librino: street art e liberazione

C’è da fare una premessa importante: Librino non è un quartiere pericoloso come viene descritto ovunque. Si tratta di un quartiere sicuramente problematico, con alle spalle una storia complicata e piena di disillusioni dovute ai progetti non completati. Il mio consiglio è quindi di spostarsi in questa zona SOLO se si è in grado di comprendere le difficoltà che le persone vivono in questo quartiere; lo sconsiglio vivamente con un atteggiamento da turista.

Librino è un quartiere periferico di Catania che conta oltre 50000 abitanti. Il progetto originale prevedeva la creazione di una città satellite alle porte di Catania che avrebbe permesso alle famiglie di spostarsi dai quartieri centrali, distrutti ed inagibili, in vista di una totale riqualificazione.

Il progetto prevedeva spazi per la comunità, piazze, piste ciclabili, parchi…. ma alla fine sono stati completati solamente i giganteschi edifici/palazzi in cemento e quasi niente più. Librino è quindi nel tempo decaduta, diventata zona periferica abbandonata dalle istituzioni e piazza di spaccio. Questo ha comportato un aumento del tasso di disoccupazione e di analfabetizzazione e di conseguenza una situazione di continuo degrado e disagio.

Detto questo, Librino è un quartiere tranquillo, semplice, una zona in cui bambini giocano ancora per le strade e riescono a sviluppare la loro creatività. Qui si trova uno dei muri più belli di Catania, quello di BLU. Oltre a questo è possibile ancora vedere anche altri vecchi muri legati ad un progetto intitolato “Librino. Sky Line Distreet” a cui hanno partecipato artisti come Luprete e Collettivo Fx.

Tra le realtà che meritano una visita a Librino c’è sicuramente quella della Palestra Liberata e della squadra di Rugby, i Briganti. La storia di questo spazio oggi occupato è veramente interessante: parte dal basso, dalle strade, da persone che hanno cercato per anni di migliorare l’infanzia dei ragazzi del quartiere sfruttando sport e cultura. Uno spazio che può supportare i ragazzi del quartiere ed aiutarli a crearsi un futuro al di fuori, ma che negli anni si è scontrato con lo sbarramento voluto da parte di qualcuno del quartiere. Anche presso la palestra sono visibili diversi muri simbolici per il quartiere.

Silos sul mare: sbiaditi ma sempre belli

Uno dei progetti più importanti quando si parla di street art a Catania è sicuramente quello relativo ai silos del porto. Da una parte troviamo un volto dipinto da Vhils che osserva il mare e chiunque sia di passaggio, dall’altra parte invece troviamo degli interventi (azione pittorica site specific) ad opera di diversi artisti come Bo, Microbo, Okuda, Bucchi, Rosh, Interesni Kazki, Lucamaleonte e Vlady Art.

Oggi non è possibile accedere direttamente ai silos: è possibile vederli passeggiando dall’esterno (ci sono 2-3 fermate dei bus che si fermano proprio di fronte ai silos) oppure passando all’interno tramite l’Alibus. La parte invece di Vhils è visibile camminando lungo la banchina del porto nei giorni in cui non attraccano crociere.

Per maggiori informazioni sul progetto Street Art Silos di Emergence Festival vai qui.

Civita

La Civita è uno dei quartieri più vecchi di Catania: qui si mescolando vecchi palazzi storici con piccole strade che ti fanno sbucare in piazze nascoste. Si tratta proprio di uno di quei luoghi dove il writing e la street art può evolversi nel silenzio.

Largo 17 XVII Agosto è il luogo da cui partire: nel 2010 qui si è svolto reWALLution una delle prime iniziative di arte urbana organizzata in città e che ha visto protagonisti Bo130, Microbo, Gue, 2501 e SAN.

Sui muri del Teatro Coppola Occupato (spazio culturale occupato) è possibile ancora vedere un’opera di Julieta XLF.

Infine, un altro spazio fondamentale quando si parla di arte urbana a Catania è il Laboratorio Urbano Popolare – Palestra Lupo: spazio recuperato e che oggi è sede di diverse associazioni culturali (Si possono trovare muri di Nemo’s, I mangiatori di Patate, Random e Collettivo FX)

San Berillo : Street Art Catania e non solo

Il quartiere di San Berillo è uno dei quartieri più interessanti della città, un perfetto mix tra passato e presente, ma anche uno di quelli che oggi offre tantissime opere d’arte urbana. Passare per la prima volta tra i vicoli di questo quartiere è un’avventura: è facilissimo perdere l’orientamento e soprattutto non capire cosa stia succedendo attorno a sè stessi.

San Berillo è conosciuto per essere stato il primo quartiere a luci rosse d’Europa: tra la distruzione dovuta ad uno storico terremoto ed i bombardamenti, la maggior parte del quartiere è stato demolito e quindi dagli anni 70 la zona è diventata il rifugio perfetto per prostitute. Si tratta a tutti gli effetti di una zona di passaggio.

Oggi tutto sta cambiando grazie ad un comitato che vuole migliorare le condizioni generali del quartiere cercando di andare contro le varie speculazioni edilizie della gentrificazione. Il progetto Red Line Distreet promosso da Res Publica Temporanea ha previsto l’utilizzo di arte urbana per porre attenzione alle realtà che vivono questo quartiere. Sono state decine gli interventi per le strade da parte di altrettanti artisti: Nemo’s, Collettivo Fx, Ligama, Julieta, Moneyless, Sten Lex e tanti altri...

Puoi vedere una interessante docuserie sul quartiere San Berillo qui

Nemisa

Il quartiere Nemisa è l’ultimo ad entrare a far parte della mappa della street art di Catania. Proprio recentemente nei pressi della stazione metropolitana sono stati ultimati alcuni muri legati al progetto Nemisart a cui ha partecipato l’associazione Policromia. Hanno lavorato sui muri due writer Antonio Anc e Antonio One con l’obiettivo di “riscrivere la città” partendo dal basso e collaborando con le persone (Infatti il motto del progetto è #rewriteyourcity).

Squibb: dove è nato l’Hip Hop a Catania

C’è un luogo magico a Catania che si chiama Squibb: una piazza rialzata dove l’hip hop catanese si è evoluto. Qui si ritrovavano i ragazzi 30 anni fa ed hanno iniziato a muovere i primi passi nel mondo della break dance e del graffiti writing.

Il luogo è una terrazza su Largo Paisiello al cui interno, purtroppo, non si può più entrare. Sono però ancora vive le testimonianze del primi graffiti della città: dall’esterno si riescono ancora a vedere vecchissime tag ed è magnifico immaginare come potesse essere negli anni passati.

AMT Art Project: un parcheggio artistico

A qualche km dal centro città di Catania, vicino a via Plebiscito (famosa via per lo street food catanese), si trova uno spazio enorme, leggermente nascosto, e che contiene al suo interno una grande sorpresa. Qualche anno fa, per EmergenceFestival, in questo parcheggio AMT sono stati dipinti diversi muri trasformando uno spazio grigio ed a tratti distrutto in uno spazio artistico.

Per la settima edizione di questo progetto pazzesco sono stati coinvolti tantissimi artisti, nello specifico: CORN79, Etnik, Gomez, Gue, Salvo Ligama, Pao, Fabio Petani, Ruce , Rasta, Seikon, Sten Lex. Puoi trovare maggiori informazioni qui.

Street art a Catania: tutto il resto

Camminando per Catania è possibile incappare in altri progetti artistici e soprattutto in opere di street art, tag e poster.

Un progetto molto interessante è quello legato ai poster di Demetrio Di Grado, street art siciliano, presenti nella maggior parte dei quartieri della città. Uno degli ultimi muri in città è quello dell’illustratrice Chiara Capobianco, in pieno centro, dal titolo Banco di vita.

Tra i writer ed artisti che dipingono da anni per le strade di Catania c’è Antonio Anc. Il suo progetto “PAC – Progetto Atena Catania” sta trasformando alcuni muri della città con un muralismo molto interessante. Di lui comunque si possono trovare anche diversi puppet di qualche anno fa ancora in buono stato.

Camminando per le vie del centro è possibile trovare un po’ di tutto: C215, 1UP, TvBoy… magari non allo stato migliore, ma comunque ancora riconoscibili.

Catania è stata una bellissima scoperta, con delle persone veramente magnifiche: se sei indeciso/a quello che posso consigliarti io è di andarci e non rimarrai deluso/a!


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