La Poster Street Art, che non suona benissimo e sarebbe più bello chiamare Paste Up, è una tecnica di street art che negli ultimi anni ha visto una grande evoluzione in Italia. Hanno infatti sfruttato questa tipologia di street art diversi artisti che nel tempo si sono creati un nome nel mondo urbano ed alcuni la sfruttano ancora oggi.
Scopriamo come è nata la street art poster, come si divide e quali sono i segreti che permettono agli artisti di creare ed appicciare queste spettacolari opere.
Cosa è la street art? – Street Art Graffiti Disagismi Urbani
Cosa è la poster street art o paste up?
Iniziamo con una semplice definizione per avere un’idea generale di che cosa stiamo parlando: la poster street art è una tecnica di street art che consiste nell’attacchinaggio o affissione di poster, tra le vie della città, al cui interno è presente un messaggio.
Hai presente i classici cartelloni pubblicitari o le affissioni durante i periodi di elezione? Ecco: si tratta della stessa cosa, ma con un messaggio artistico all’interno, che solitamente non vuole venderti un prodotto oppure invitarti a votare (fregandoti) qualcuno, ma farti ragionare su un tema. Non c’è una regola quando si parla di messaggi: il poster è un media comunicativo che può essere chiaro e netto, ma anche criptico e complesso.
I poster possono essere disegnati a mano, cosa oramai molto rara, oppure stampati in serie su diverse tipologie di carta: più la carta sarà spessa, più colla sarà necessaria per appiccicare l’opera alla superficie. Inoltre la carta troppo spessa è difficilmente arrotolabile, cosa fondamentale quando si vuole trasportare in giro le opere per appiccicarle.
La colla può variare, ma questa tipologia di street art è anche chiamata “wheat paste” proprio in virtù della colla utilizzata che è un miscuglio di farina di mais, colla ed acqua.
Street Art Poster: le origini
Si potrebbe tornare indietro di millenni quando si indaga sulle origini della poster art legata al concetto di pubblicità ed advertisting: egizi, greci e romani utilizzavano materiali simili ai papiri per realizzare volantini e poster. Si, sembra strano, ma è la storia che ce lo racconta.
Pensa che esistono resti praticamente intatti di locandine di bar a Pompei utilizzate per incentivare gli abitanti ad entrare all’interno dei locali: la mia testa è quasi esplosa quando ho scoperto questa cosa.
L’importanza della Francia
Non sono qui comunque per parlare della storia dal principio, quindi facciamo un salto temporale ed arriviamo al più “recente” 1800: nella seconda metà del secolo è Jules Chéret, a Parigi, a cambiare le carte in tavola e dare vita, involontariamente, a quello che poi sarebbe diventato il vero e proprio game della poster art. Chéret è stato il primo (o almeno così è tramandato) ad aver sfruttato la litografia a colori per produrre in serie poster per pubblicizzare riviste ed eventi.
Questa tecnica è stata fondamentale durante le famose proteste e scioperi del 68 francese contro il capitalismo e l’imperialismo americano: gli studenti occuparono una famosa litografia parigina ed ogni notte, assieme ai rappresentati dei lavoratori in sciopero, sceglievano il miglior poster per rappresentare le proteste e le richieste degli scioperanti votando tra diverse proposte. I poster venivano quindi stampati in serie ed appiccicati per la città il giorno successivo.
Forse non si tratta di street art come la consideriamo oggi, ma veicolare il messaggio in questo modo, in quegli anni, portò circa 11 milioni di persone a scioperare ed a mettere in ginocchio l’intera economia francese.
Il fenomeno Punk e le fanzine
Impossibile non citare il movimento punk inglese ed quello rock americano. E’ principalmente grazie a questi due fenomeni se la street art poster come la conosciamo oggi ha preso sempre più spazio.
Con il punk e le sue fanzine i canoni di bellezza e la perfezione ricercata nei poster vengono meno: collage, lettere, fotocopie, disegni a mano libera, colori e forme in totale contrapposizione… il tutto assolutamente fai da te. L’estetica punk non voleva colpire solo per il messaggio, ma voleva colpire anche nella sua forma.
In un periodo (’70/’80) in cui l’advertising pubblicitario tramite poster stava invadendo la città, il fenomeno punk-rock si appropria degli spazi pubblici e privati per promuovere i propri eventi creando una “rottura” tra le strade delle città. Le fanzine punk, con all’interno ritagli e fotocopie di queste affissioni, hanno poi dato il colpo finale permettendo la diffusione della “street art punk” in tutta Europa, anche in Italia.
Poster art oggi
La street art legata ai poster oggi sta diventando sempre più diffusa anche perché si tratta di una modalità di comunicazione efficace, veloce, facilmente scalabile e replicabile e con dei costi contenuti. Si può dire che se la gioca perfettamente con la tecnica dello stencil!
E’ importante ricordarsi che in alcuni stati questa pratica è illegale: anche in Italia ci sono leggi abbastanza severe sul divieto di affissioni pubbliche quindi, come sempre, non prendere questo articolo come un incentivo a fare qualcosa di non legale, ma come formazione personale.
Negli ultimi 30 anni c’è stata una grande esplosione di questa tecnica all’interno della street art anche grazie a fenomeni urbani ed artistici come OBEY e JR, ma non solo loro. Anche in Italia diversi artisti hanno iniziato a preferire la poster art rispetto ad altre tecniche di street art e questo ha portato un maggior interesse del pubblico verso le opere “appiccicate sui muri” della città anche perché gli stessi poster spesso sono acquistabili sui vari siti degli artisti.
Poster art in Italia
In Italia la poster art ha mosso i suoi primi passi negli anni 80 e 90 assieme al movimento Punk italiano ed è sempre rimasta legata ai centri sociali. Negli ultimi 20 anni sicuramente la scena più importante è stata ed è rimasta quella romana.
Sarà per i suoi vicoli o per il rispetto verso le costruzioni storiche di Roma, ma nella capitale italiana i poster di street art da sempre colorano i muri dei quartieri. Ci sono intere zone dove poter trovare anche centinaia di opere di artisti diversi come JB Rock, Hogre, Uno, Sten&Lex, Mp5, Stelleconfuse, Qwerty… e tantissimi altri. E non dimenticare che è proprio al villaggio globale che si trova uno dei muri di poster art più grandi al mondo!
Parlando a livello più nazionale, gli artisti che nell’ultimo periodo si sono fatti notare (grazie anche a degli uffici stampa alle spalle) sono Laika MCMLIV, Lediesis, Sirante, Blub, Guerrilla Spam, Aches77, Zed1, Fulcro e soprattutto TvBoy (ma l’elenco sarebbe infinito).
Guerrilla Marketing e poster art
La tecnica del paste up è una delle preferite da chi si occupa di guerrilla, sia che si tratti di arte sia che si tratti di marketing (Qui se vuoi puoi leggere un approfondimento importante sulla Guerrilla Art).
Grazie all’utilizzo di poster molto spesso i collettivi di guerrilla art riescono ad inviare dei messaggi veramente potenti ai cittadini: trattandosi di un supporto semplice da generare, attaccare e replicare, questa tipologia di street art è tra le perferite quando si organizzano attività del genere.
Un esempio su tutti in Italia è sicuramente il collettivo CHEAP: gli street poster del collettivo hanno sempre un forte impatto nel tessuto urbano e non sono mai banali. Le call per artisti ed artiste da parte di CHEAP sono spesso attive sul loro sito, quindi se ti interessa il tema di suggerisco di spostarti subito qui. Se poi vuoi supportare il collettivo, ti invito ad acquistare un loro poster (Io ne ho diversi e li trovo spettacolari).
Subvertising e poster art
Quando si parla di poster, non è da meno il fenomeno del subvertising, una delle tipologie di arte che più mi affascinano.
Le affissioni sono un mezzo comunicativo molto potente all’interno dell’architettura urbana delle città e sono quasi sempre studiate per catturare l’attenzione dei cittadini; ma ti sei mai domandato o domandata se sia giusto vederti sbattere in faccia della pubblicità mentre cammini? E perché solo chi ha somme di denaro importante può permettersi di farlo?
Ecco, il subvertising distrugge questi concetti e si riappropria degli spazi come i cartelloni pubblicitari appicicandoci sopra i propri poster.
La differenza più importante è il fatto che in questo caso non parliamo di centinaia di poster replicati ed appiccicati, ma solitamente si tratta di un singolo atto.
In questo caso il mio invito è andare a studiare un po’ di opere di Hogre ed Illustrefeccia.
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